Sono della prima generazione che è davvero cresciuta con i cellulari. In realtà, probabilmente sono un po’ più anziano di questa generazione ma mi ci rispecchio ai miei fini (e sensazioni) personali: ho molta familiarità con l’uso del mio smartphone e sono spesso colpevole di tenerlo troppo spesso in mano. A causa dell’avanzamento tecnologico e dell’intuitività, anche mia nonna ora possiede uno smartphone. Tuttavia, si è convinta di non sapere come usarlo e non vuole imparare. L’altra volta ero in città, ho trascorso del tempo con lei per mostrarle quanto fosse semplice. Vedendolo con i suoi occhi ha ammesso di essere completamente in grado di usare il suo smartphone. Si era precostruita il timore che le impediva di usare il suo telefono, ma dopo averlo visto in pratica, si è sentita abbastanza fiduciosa da poterlo usare.

Per anni ho partecipato ad expo o eventi per parlare con proprietari d’azienda che la pensavano in modo simile sul marketing e sui social. Con il passare del tempo, quel timore è scomparso. Al suo posto c’è l’automazione dell’email marketing. La tecnologia è arrivata ad un punto in cui qualunque marketer può effettuare con successo delle campagne automatizzate. Tuttavia, dobbiamo rompere le barriere mentali che impediscono ai marketer di provarci. In basso vi mostrerò cosa non fare, in modo che l’unica cosa che resta sia creare delle esperienze automatizzate per i vostri iscritti.

Ecco quattro errori da evitare nell’automazione dell’email marketing:

Errore #1: Non Fare Automazione Dell’Email Marketing

Perché evitare qualcosa che può farvi risparmiare tempo, migliorare la vostra efficienza e rendervi marketer di maggiore impatto? L’automazione vi libera del tempo anche per altri lavori importanti. Infatti, un marketer pratico dovrebbe fare il possibile con l’automazione.

Forse il motivo per cui avete evitato l’automazione fino a questo momento è che non siete sicuri da dove cominciare. Bene, andiamo per gradi. Molti marketer hanno creato un Email di Benvenuto da inviare al momento dell’iscrizione. Non fa male iniziare con un concetto che vi suona familiare. Invece di quei processi di scrittura singola delle email, provate a realizzare un’esperienza in tre mail che accolga l’iscritto e lo presenti al vostro brand.

  1. Supponiamo che abbiate delle magliette personalizzate per una squadra sportiva locale e che stiate provando a convertire un nuovo visitatore del sito web in un cliente. Usate un form di registrazione che offra un piccolo sconto a chi si iscrive alla vostra lista.
  2. Nella vostra prima Email di Benvenuto assicuratevi di fornire il codice promozionale per lo sconto che avete promesso nel form di registrazione. La CTA dovrebbe essere l’acquisto di una t-shirt usando il codice promozionale.
  3. Tre giorni dopo l’iscrizione, potete seguirli con una campagna email che ha i clienti per testimonial. Possono vantarsi di quanto siano comode le magliette o di quanti complimenti ricevono indossando la maglia della partita più recente della squadra. Di nuovo, la CTA dovrebbe essere l’acquisto di una t-shirt e un promemoria del codice promozionale.
  4. Per la vostra terza email, sette giorni dopo l’iscrizione, potete condividere alcune delle vostre magliette o perfino i design più popolari. Il visitatore del sito potrebbe aver gradito il look della vostra homepage e ha mostrato interesse per una maglietta ad un certo punto ma non ha avuto la possibilità di navigare sul vostro sito. Vedere le maglie nella propria casella, potrebbe essere proprio ciò che li spinga a convertirsi. Non dimenticate, aggiungete una CTA per acquistare una t-shirt con un promemoria del codice promozionale.

Benchmark offre un template in Automation Pro per realizzare questa strategia. Date un’occhiata:

Non siete gli unici ad iniziare con l’automazione. Stando al Maturity Benchmark Report di LeadMD, solo il 21% ha dichiarato di avere un livello di maturità nell’automazione del marketing sopra la media o superiore.

Errore #2: Non Impostare un Obiettivo

Conoscere la ragione di ogni esperienza automatizzata è imperativo. La ragione per cui l’automazione ha così tanto successo è perché ogni punto di contatto automatizzato dovrebbe essere un passo più vicino alla conversione. Capire cosa sia quella conversione, sia essa l’iscrizione, l’acquisto, scaricare un caso di studio, ecc., è il primo passo per avere successo nell’automazione. Da quel punto, procedete a ritroso.

È importante vedere le cose dal punto di vista dei vostri iscritti e clienti. Il vostro obiettivo è di vendere di più, loro invece cercano di risolvere un problema. È vostro compito soddisfarli appieno e spiegare tutti i modi in cui i vostri beni e servizi possono aiutarli.

 

Torniamo all’esempio precedente. Se stanno visitando il vostro sito web, tenderanno a voler supportare la loro squadra sportiva locale o vorranno far un regalo a chi fa questo. Offrire uno sconto incita il visitatore ad iscriversi perché vedono il vantaggio nel farlo immediatamente.

Se non hanno acquistato una t-shirt entro l’invio della vostra seconda email, vedere i testimonial può aiutare a ridurre l’ansia che possono avere per l’acquisto di una maglietta da voi. Lasciate che i clienti si vantino di quanto sia soffice il cotone o di quanti complimenti hanno ricevuto per il design personalizzato della loro maglietta.

Dopo una settimana, è possibile che il nuovo iscritto si sia distratto o abbia dimenticato di esplorare la selezione sul vostro sito web. Succede. Viviamo in una cultura A.D.D. Quindi, quando la vostra terza email in lista viene inviata automaticamente, state facendo il lavoro per quel nuovo iscritto condividendo alcuni degli articoli più popolari.

Errore #3: Non Segmentare o Spostare le Liste

Recentemente ho raccontato di nuovo la mia storia horror sull’automazione e la segmentazione delle liste e ho condiviso delle strategie. Qui mi concentrerò su questo errore e su come agire. La mancata segmentazione delle vostre liste sfocerà in campagne email non rilevanti e non mirate, siano esse automatizzate o meno.

La prima soluzione a questo errore è di cominciare la segmentazione della vostra lista dalla registrazione. Questo può essere fatto attraverso i dati che raccogliete consentendo ai nuovi iscritti di determinare a quale lista vorrebbero unirsi, che sia una newsletter giornaliera, settimanale o mensile, oppure con un segno di spunta su cosa vogliono ricevere.

Un’altra soluzione è usare il coinvolgimento degli iscritti per segmentare la vostra campagna email o il vostro sito. Se un iscritto clicca continuativamente su un tipo di prodotti o servizi, potete segmentarli in una lista che continui a fornire loro informazioni su questi elementi di interesse. Per continuare il nostro esempio, questo può succedere se un iscritto mostra interesse per le maglie da uomo o da donna oppure potete segmentare in base alle squadre a cui sono interessati.

Un’altra soluzione è creare un’esperienza che controlli se un iscritto si sia convertito o no. In questo modo, potete spostare un lead in un una lista del cliente appena ciò accade. Su Automazione Pro è disponibile per voi un template strategico di conferma dell’acquisto.

 

Errore #4: Inviare Troppo Spesso o Non Abbastanza

Come qualsiasi email marketing, la frequenza con cui inviate le vostre email è importante. Restando nell’esempio dell’azienda di t-shirt, l’esperienza dettagliata in alto fa un buon lavoro quando il ferro è caldo, in termini di supporto all’interesse del cliente, ma non invia tanto spesso da rischiare di infastidire il nuovo iscritto o sembrare dei disperati. Sull’altro lato della medaglia, inviate con così bassa frequenza che il contatto dimentica chi siete o perché si sia iscritto inizialmente.

Fate una prova con le vostre campagne usa e getta e avrete un’idea di come funziona la frequenza per il vostro pubblico. Una volta che avete questo dato, sarà più facile per voi prendere una decisione ponderata quando si tratta di costruire l’esperienza dei vostri clienti e capire i tempi di attesa che ponete tra le vostre campagne email in sequenza.

DMA Research Report - Send Frequency Chart

Rapporto di ricerca DMA nel 2016 come visto su Smart Insights.

Se imparare dagli errori importanti nell’automazione dell’email marketing non è stato sufficiente per eliminare i vostri dubbi ed aiutarvi a superare il timore di cosa si presenta davanti a voi, il nostro amico Jordie van Rijn ha messo insieme una lista di statistiche sull’automazione del marketing che dovrebbe convincervi a passare all’automazione delle esperienze per i vostri clienti.

Bio dell'autore:

by Andy Shore

Andy Shore found his way to Benchmark when he replied to a job listing promising a job of half blogging, half social media. His parents still don’t believe that people get paid to do that. Since then, he’s spun his addiction to pop culture and passion for music into business and marketing posts that are the spoonful of sugar that helps the lessons go down. As the result of his boss not knowing whether or not to take him seriously, he also created the web series Ask Andy, which stars a cartoon version of himself. Despite being a cartoon, he somehow manages to be taken seriously by many of his readers ... and few of his coworkers.