Ho deciso di scrivere un blog mensile sulla storia della nostra compagnia e sulle sfide e i vantaggi nell’avere uffici internazionali. Questa idea è venuta fuori durante i meeting con i nostri Leader. Gli altri membri del gruppo stavano raccontando di come avevano imparato delle cose di notevole utilità per migliorare il proprio lavoro consultando i blog di altre compagnie, e di come hanno superato ogni sfida. Possiamo perfezionarci apprendendo nuovi concetti e facendo uso di strumenti di cui non avremmo mai sentito parlare, se non attraverso questi blog. Spero che i lettori dei miei post possano raccogliere qualche spunto che sia d’aiuto per il successo dei loro affari, specialmente se intendono crescere sotto il profilo internazionale.

Com’è nato Benchmark? Nel 2003-2004 ero appena uscito dal settore dei servizi finanziari ed in cerca di nuove sfide. Nei 10 anni precedenti all’arrivo di Benchmark, avevo avviato un paio di compagnie diverse, per lo più incentrate su desktop publishing e stampa. Avevo un discreto successo in tali settori, ma stavo rapidamente perdendo interesse e avevo intenzione di buttarmi nelle opportunità e tecnologie che in quegli anni erano in via di sviluppo. Dopo qualche mese di ricerca, sogni ed esperimenti ho optato per il settore di email marketing e registrato il dominio benchmarkemail.wpengine.com. Mi piaceva il nome Benchmark per ovvi motivi. Sognavo un prodotto che costituisse lo standard nel settore industriale. Il sostegno, il punto di riferimento, attraverso il quale i nostri clienti valutassero l’email marketing. In più, sono un tipo molto competitivo, quindi il nome calzava a pennello con la mia indole…dunque decisi per benchmarkemail.wpengine.com

Ecco a quel punto presentarsi la sfida nel realizzare questo servizio (a quei tempi neanche lo definivo un servizio…per me era più un sito con forti strumenti e funzionalità) di email marketing. Dove potrei ingaggiare designer e programmatori? Da dove arriverebbe il denaro? Dovrei coinvolgere la mia famiglia e i miei amici, o forse un investitore formale? Decisi di farmi carico dell’intera operazione. Esclusi l’ipotesi di un finanziatore esterno, in quanto preferivo andare avanti con i miei tempi e senza pressioni. Sia io che mia moglie, Denise, preferimmo non dover mai spiegare ad amici e famiglia, le ragioni per cui le cose talvolta non andavano per il verso giusto. Gli insuccessi, significavano solo perdita di tempo e denaro!

L’obiettivo principale dell’azienda, era cercare di costituire il mio team oltreoceano, dal momento che sapevo che negli USA i costi sarebbero stati elevati. Scelsi l’India, come luogo in cui cercare persone di talento. C’erano un paio di ragioni per questo. Una, era l’alto livello tecnologico raggiunto dagli sviluppatori in quel Paese; l’altra aveva più a che fare con il fattore fiducia e moralità della cultura Hindu. Credo di essere stato in qualche modo, inconsciamente influenzato dal film Ghandi, con il grande Ben Kingsley. Sentivo che l’India era la scelta giusta.

Il cartello originale appeso fuori il nostro ufficio a Guargon, India.

Durante il nostro primo viaggio di famiglia in India. Quale modo migliore di capire quanto sia potuta arrivare lontano la nostra compagnia se non quello di vedere quanto è piccolo mio figlio in questa foto?!

Al tempo, aiutavo mia moglie con una piccola tipografia, e c’erano alcuni prodotti di desktop publishing che stavamo vendendo online. Questo ci ha permesso di guadagnare qualcosa mentre davamo a Benchmark una chance di crescere.

Eravamo situati presso una struttura sanitaria (il nostro primo ufficio, era una stanza all’interno di uno studio) al fianco di dentisti, oculisti e podologi, ma l’affitto era conveniente e questo ci ha permesso di investire nel prodotto. Durante il primo anno di operatività, avevamo una sola persona per il supporto in India (Delhi), quattro sviluppatori (Mumbai) e poi c’ero io. Abbozzavo dei disegni ed elencavo dei concetti su un foglio a quadretti, facevo uno scan e inviavo tutto al nostro team a Mumbai. Questo è tutto! Molto spartano se paragonato agli standard odierni, ma allora era molto efficace. I miei orari lavorativi erano abbastanza lunghi. Una giornata intera in ufficio, poi di solito almeno 2-3 ore durante 3-5 notti, quando in India era giorno. A quei tempi ero un po’ più giovane e adoravo mettermi alla prova con questa nuova idea.

Come puoi vedere, Benchmark è nata come una compagnia internazionale. Nei prossimi post, mi soffermerò maggiormente su questi primi cinque anni e sulle specifiche sfide ed i successi che abbiamo vissuto.

Bio dell'autore:

by Curt Keller

I am a dreamer, thinker and lover of new ideas. In fact, (as often mentioned to me by my wife) I have too many ideas. I feel so privileged to be a part of Benchmark, having so many friends and team members. Many times as a founder/CEO, both in the early days and even recently, I have felt overwhelmed. But I keep moving forward. This may sound like a cliche, but if I am positive and focused like a laser beam, there is almost nothing I can’t accomplish both in life and here at Benchmark.